La storia
Il Teatro di Montefano
Il Teatro La Rondinella affonda le radici alla fine del Settecento, quando Montefano decise di dotarsi di una sala stabile per accogliere il crescente interesse verso il melodramma.
Nel 1789 venne deliberata la costruzione del palcoscenico, poi realizzato nel 1802.
L’attuale configurazione risale al 1887: il progetto fu concepito dall’architetto Luigi Daretti e realizzato dall’ingegnere Virgilio Tombolini, allora direttore tecnico del Teatro La Fenice di Venezia. L’edificio anticipa i tratti del gusto pre-Liberty e si distingue per l’impiego della ghisa, unico esempio nelle Marche, utilizzata nelle ringhiere dei palchetti e in elementi strutturali che conferiscono leggerezza ed eleganza.
Il soffitto venne affrescato dal pittore perugino Domenico Bruschi, che raffigurò le Muse Tersicore, Euterpe, Talia e Melpomene, intervallate da putti recanti le scritte “infanzia”, “giovinezza”, “virilità” e “vecchiaia”.
Negli anni Ottanta il teatro fu dichiarato inagibile e la programmazione sospesa fino all’ultimo restauro, concluso nel 2004, che ne ha restituito l’identità originaria e il ruolo di luogo simbolo per la comunità di Montefano.
La struttura
Un gioiello di fine 1800
Inserito nel corpo del Palazzo Comunale, il Teatro La Rondinella è un raffinato esempio di teatro bomboniera e l’unico teatro marchigiano costruito con un impianto strutturale in ghisa.
L’accesso avviene da uno scalone in pietra con corrimano in ferro che conduce al foyer, la suggestiva “Sala dei Poeti”. Qui il soffitto reca lo stemma cittadino, il blasone della famiglia Carradori e sei medaglioni con i ritratti di Dante Alighieri, Giacomo Leopardi, Carlo Goldoni, Raffaello Sanzio, Vittorio Alfieri e Giuseppe Verdi.
La sala teatrale, a ferro di cavallo, è composta da due ordini di palchi con eleganti ringhiere in ghisa, intervallate da sculture in stucco raffiguranti la Sfinge, sorrette da snelle colonne che creano un peristilio leggero e ritmato. Il soffitto accoglie le tele ottagonali di Bruschi con le Muse della danza, della poesia lirica, della commedia e della tragedia, alternate a putti che rappresentano le quattro età dell’uomo. La sua architettura, sospesa tra neoclassico e pre-Liberty, unisce rigore e grazia ornamentale, offrendo un ambiente raccolto e scenograficamente ricco, in grado di restituire al pubblico un’esperienza teatrale intima e intensa.


